venerdì 2 ottobre 2009

Reporters sans Frontieres

Pubblichiamo per conoscenza l'appello di Reporters sans Frontieres inerente la libertà di stampa in Italia.


Mercoledi, 1 Ottobre 2009

ITALIA – BASTA COSI’ SILVIO BERLUSCONI SI AVVICINA ALLA LISTA DEI PREDATORI DELLA LIBERTÀ DI STAMPA

Nelle ultime settimane, il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha moltiplicato le pressioni e gli attacchi diretti ai media. Il premier reclama un risarcimento danni di un milione di euro al quotidiano La Repubblica perché il giornale gli chiede da due mesi di rispondere a dieci domande sulla sua vita privata, sulla natura del suo rapporto con una minorenne e con alcune "escort girls" che sostengono di aver partecipato a delle feste nelle sue ville a Roma e in Sardegna. Il premier, inoltre, chiede tre milioni di euro al quotidiano L’Unità che ha pubblicato un’inchiesta sullo scandalo di corruzione che riguarda i festini organizzati per il capo del Governo.
Non solo Berlusconi cerca di imporre alle televisioni pubbliche e ai media del suo impero Mediaset una visione edulcorata e positiva delle sue attività, oggi il Presidente del Consiglio vuole anche controllare la linea editoriale dei media indipendenti italiani ed internazionali. Berlusconi ha infatti deciso di querelare il quotidiano spagnolo El Pais per la pubblicazione di alcune foto e il settimanale francese Le Nouvel Observateur per aver pubblicato un articolo intitolato «Sesso, potere e menzogne» che evoca la possibilità di un'infiltrazione della mafia russa ai vertici dello Stato italiano. Il presidente del Consiglio intende
inoltre agire per vie legali contro la stampa anglosassone del gruppo Murdoch, mescolando interessi privati e interessi di Stato. Silvio Berlusconi cerca inoltre di influenzare la comunicazione della Commissione europea relativa ad alcune problematiche delicate come, ad esempio, la politica dell'immigrazione italiana. Anche il mondo del cinema è stato colpito e le pressioni esercitate sulla RAI per impedire la diffusione del trailer del film «Videocracy» rendono la situazione ancor più inquietante.
Questo “interventismo” è sfrenato e pericoloso. Silvio Berlusconi è stato eletto dal popolo italiano e questo gli dà certamente il diritto di governare, ma il suo importante ruolo contempla anche stringenti doveri: in primis quello di rispettare la Carta Europea dei diritti fondamentali che sancisce chiaramente, nel suo articolo 11, il rispetto della libertà di stampa. Oggi questa esigenza democratica è seriamente a rischio in Italia. Alle pressioni esercitate sui canali pubblici per ritardare o sopprimere la messa in onda di alcune trasmissioni per favorirne altre, alle quali partecipa il capo del Governo, si aggiungono le minacce formulate personalmente da Silvio Berlusconi nei confronti di alcuni giornalisti. In altri casi vengono messe in campo minacce indirette: come la minaccia dei vertici RAI di sospendere la tutela legale alla trasmissione di giornalismo investigativo Report, rea di aver realizzato un’approfondita e
scomoda inchiesta sul sistema radiotelevisivo italiano. Il premier e i suoi consiglieri cercano, inoltre, di influenzare la scelta dei giornalisti a cui verrà affidata la conduzione di alcune trasmissioni politiche. Tutti questi recenti episodi rappresentano serie violazioni della libertà di stampa che potrebbero comportare l'inserimento del "Cavaliere"
nella lista dei predatori della libertà di stampa, stilata da Reporters sans frontières: Berlusconi sarebbe il primo capo di Governo europeo ad essere incluso in questa lista. Ma Silvio Berlusconi non agisce solo e trova consensi e appoggi nella sua maggioranza, in quei deputati e senatori che dovrebbero in teoria proteggere i principi sanciti dalla Costituzione italiana. Un esempio: la Camera ha approvato lo scorso mese di giugno il disegno di legge sulle intercettazioni e il Senato si appresta a fare lo stesso. Il Ddl prevede multe salate e perfino il carcere per giornalisti e media che pubblicheranno il contenuto di intercettazioni per le quali è stata ordinata la distruzione, o anche solo il riassunto di conversazioni o flussi di comunicazione
riguardanti fatti e persone estranee alle indagini. Queste gravi ingerenze nei confronti dei media rappresentano un esempio deplorevole e scandaloso. Alcuni capi di Stato autoritari che privilegiano la censura alla libertà di espressione potrebbero evocare il caso italiano per legittimare le loro decisioni. Le azioni di Silvio Berlusconi, infatti, non solo mettono a repentaglio la sua credibilità, ma anche quella dell'Unione Europea. L’Europa non può permettersi il lusso di denunciare comportamenti politici inaccettabili in Paesi al di fuori delle proprie frontiere e, al contempo, tollerare “eccezioni” nei
suoi Stati membri. Il silenzio del Consiglio europeo al riguardo non potrebbe più essere accettato.
Reporters sans frontières, quindi, invita la Presidenza dell'Unione Europea a esortare il Presidente del Consiglio italiano, in occasione del prossimo summit europeo, a interrompere immediatamente le pressioni che esercita sui media italiani ed europei. Reporters sans frontières esprime la propria preoccupazione e formula nuovamente il suo
appello alle istanze europee oggi, alla vigilia della manifestazione nazionale di Roma del 3 ottobre alla quale parteciperanno il segretario generale di RSF Jean-François Julliard e il vicepresidente della sezione italiana Domenico Affinito.

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