mercoledì 28 ottobre 2009

Sul caso Gariboldi

COMUNICATO STAMPA DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

Sul “caso Gariboldi” e la nostra richiesta di dimissioni del Presidente della Provincia

Di fronte agli sviluppi del “caso Gariboldi” che, al di là delle decisioni della Magistratura, ha comunque messo in luce, con le stesse dichiarazioni dell’Assessore e di Abelli, comportamenti che, in qualunque normale democrazia, non sarebbero minimamente accettati; di fronte all’assunzione di “responsabilità” del Presidente Poma che, nel Consiglio provinciale del 25 Settembre 2009 (dove si discuteva della nostra mozione per il ritiro della delega) dichiarava il pieno sostegno alla Gariboldi e anzi rivendicava testualmente “non chiedete le sue dimissioni, ma le mie”; di fronte ad una deriva dell’Amministrazione provinciale grave sulla questione morale aperta e tale da suscitare sfiducia tra i cittadini verso le stesse Istituzioni, non ci rimaneva, naturalmente, che proseguire la nostra azione con una mozione dove, doverosamente, si chiedevano le dimissioni di Poma.

Ora, nella Conferenza dei Capigruppo, il Presidente del Consiglio provinciale, Bassanese, invocando una norma dello Statuto della Provincia, ha impedito l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio provinciale del 18 Novembre prossimo della nostra mozione. Riteniamo questo un fatto gravissimo, in quanto, di fronte all’aprirsi di una questione morale di tale portata, l’Amministrazione provinciale doveva confrontarsi in Consiglio provinciale sulla precisa richiesta di dimissioni. D’altronde, su altre questioni (per es. la politica generale della Provincia) il nostro Gruppo aveva già presentato, a suo tempo, una mozione di sfiducia che fu dibattuta dal Consiglio provinciale. Ovviamente, non ci aspettiamo che il centro-destra voti la sfiducia, anche perché, al di là di qualche mal di pancia della Lega Nord, questo è ben attaccato al suo potere, ma riteniamo che il ruolo fondamentale dell’opposizione sia quello di sollevare nelle sedi opportune e con gli strumenti possibili questioni che riguardano tutti i cittadini.

Quindi l’Amministrazione provinciale abbia il coraggio di andare al voto nel Consiglio provinciale su una mozione come la nostra. O forse costoro vogliono evitare lo spettacolo di una loro vergognosa mozione contrapposta come quella del 25 Settembre scorso, dove tutto il centro-destra (Lega Nord compresa) riaffermava la piena fiducia alla Gariboldi?

E’ chiaro che questi espedienti non hanno nessuna efficacia, perché il nostro Gruppo consiliare non tralascerà tutti gli strumenti per dibattere la questione morale apertasi.
Parimenti ci sembra incomprensibile che il P.D., ad espressa richiesta del nostro Capogruppo di firmare la richiesta di dimissioni, abbia preferito rispondere che “imboccheranno un’altra via” che è quella della semplice discussione in Consiglio, accompagnata da una loro richiesta, francamente debole nei confronti di Poma.
Rifondazione Comunista continuerà a battersi in Consiglio provinciale e fuori, tra i cittadini, perché sia combattuto il malcostume e perché, soprattutto di fronte ad una crisi sociale devastante, le Istituzioni democratiche facciano il loro dovere di garanti della vita democratica e di sostegno ai cittadini colpiti dalla situazione economica.

Teresio Forti Consigliere provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
Giuseppe Invernizzi Consigliere provinciale del Partito della Rifondazione Comunista
Giuseppe Abbà Segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista

Pavia, lì 28 Ottobre 2009

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